Al ritmo di ‘Tu vuo fa l’americano’, ‘O ‘Sarracino’, ‘Maruzzella,’la vita di Renato Carosone in un film , un omaggio all’autore nel centenario della sua nascita, a 20 anni dalla sua scomparsa.
‘Carosello Carosone’ è il titolo , che nasce dal primo album pubblicato dal musicista,ed è la trasposizione cinematografica dei libri del biografo dell grande autore partenopeo, Federico Vacalebre.
La regia è di Lucio Pellegrini (regista di serie come «Il miracolo» da Ammaniti e di film come «È nata una star?», commedia con Luciana Littizzetto e Rocco Papaleo tratta dall’omonimo romanzo di Nick Hornby), le musiche di Stefano Bollani, (ha vinto due volte il Premio Carosone e dedicato un libro al maestro, a cui aveva scritto una lettera da bambino chiedendogli dritte per avvicinarsi al pianoforte: «impara il blues», la risposta di Renato) . I protagonisti sono; nel difficile ruolo di Renato Carosone, Eduardo Scarpetta, ( ( 27enne, trisnipote di Eduardo noto nell’amica geniale nel ruolo di Pasquale Peluso), Ludovica Martino (SKAM Italia, Liberi tutti, Sotto il sole di Riccione),Vincenzo Nemolato (Il racconto dei racconti, Gomorra – La serie),Tony Laudadio (Il commissario Montalbano, Imma Tataranni – Sostituto Procuratore).
Un cast e una scelta musicale di spessore per raccontare l’ascesa del cantante partenopeo nelle classifiche internazionali , una storia piena di ritmo, che parte dalle strade di New York del 1958 che vede Carosone impegnato con il concerto previsto alla Carnegie Hall. dove prima di lui si sono esibiti celebrità internazionali come Duke Ellington e Benny Goodman. Mentre è al piano, però, ricorda i momenti più importanti della sua vita professionale. Sicuramente la nascita della canzone Maruzzella, oppure Torero e l’indimenticabile O’ Sarracino. Ma sicuramente il suo gioiello è stato Tu vuo’ fa l’americano.
Qui i suoi pensieri arrivano alla partenza per Massawa come leader di una big band, luogo in cui si nutre dei ritmi africani e gli americani swing e jazz. C’è anche spazio per l’amore, quello con Lita, la donna della sua vita, una ballerina veneziana e ragazza madre. Innamoratissimo di lei, arriverà anche ad adottarne il figlio Pino. Da quel momento in poi Renato sfornerà solo successi che gli permetteranno di esibirsi tra i locali più famosi dell’epoca. Il resto, poi, è storia.La musica, la sperimentazione e il divertimento fanno da padroni in questo racconto.