Dopo l’uscita della collezione esclusiva, Lancôme celebra la collaborazione con il Louvre con una cena di gala che dà il via alla Paris Fashion Week.
Tra gli ospiti della cena del 26 settembre erano presenti alcuni dei volti iconici della Maison tra cui Amanda Seyfried, Isabella Rossellini, Penélope Cruz, Aya Nakamura, Emma Chamberlain e Chiara Ferragni. In loro compagnia erano presenti anche la direttrice creativa del make-up Lancôme Lisa Eldridge e la global make-up artist Lancôme, Sheika Daley.
La cena sotto la Piramide del Louvre è stata l’occasione per presentare agli ospiti l’esclusiva collezione limitata ispirata ad alcune delle opere più emblematiche del museo.
La Night of Grandeur
Lancôme ha organizzato la cena di gala Night of Grandeur al Museo del Louvre per celebrare la bellezza come arte vivente. Lancôme x Louvre è Il risultato una collaborazione senza precedenti tra le due potenze culturali francesi.
Questa serata al museo è stata un invito a proseguire il dialogo dinamico tra arte e bellezza. Attraverso le opere del Louvre, Lancôme riunisce epoche e culture diverse per invitare le donne a trovare la propria espressione, mostrando l’infinita creatività della bellezza.
La collezione Lancôme in edizione limitata
La collezione Lancôme x Louvre è l’espressione di un messaggio femminista. Ognuna delle statue delle eroine, protagoniste della campagna insieme alle muse, incarna una dichiarazione di impegno, indipendenza e fiducia in se stessi.
“La Vittoria di Samotracia è una messaggera della vittoria. La sua postura è espressione dell’essere una donna sicura e vittoriosa. Un potente simbolo di successo. Ed è questa la vera bellezza: attingere alla nostra storia per metterci le ali. Un modo per assumere il controllo del proprio destino”, dichiara Zendaya.
La performance
In questa celebrazione di arte e bellezza non poteva mancare un’esibizione speciale del Sadeck Berrabah Collective. Per l’occasione è andata in scena una performance dal grande impatto visivo volta a celebrare il corpo in movimento e la bellezza come forma di liberazione.