Chiara Maci si racconta a Rȇve in esclusiva

Chiara Maci, in esclusiva per Rȇve ci racconta il suo mondo di passioni, tenacia,  femminilità e bellezza. Una bellezza che passa anche per la cucina.

chiara-maci-intervistaTimida ed emotiva ma anche sensuale ed appassionata, Chiara Maci, celebre ed amatissima foodblogger, consulente di tanti programmi TV,  ci racconta perchè prendersi cura di sé stessi passa necessariamente dalla buona tavola. Tornata da poco su Fox TV con una trasmissione che prende il suo nome “Chiara Maci #VitaDaFoodBlogger” ha fatto della semplicità la sua arma vincente.  In  esclusiva per Rȇve i suoi consigli, il suo mondo interiore, la sua vita di mamma.

di Marco Torcasio

Quella del food-blogging è una parabola ancora in fase ascendente?

Io credo più che altro che sia in fase di conferma per quanto riguarda determinate persone, nel senso che chi negli anni chi ha fatto il suo lavoro, e l’ha fatto bene, ha potuto costruire una credibilità sia attraverso i cosiddetti che tramite le aziende. Ritengo sia quindi un momento di consolidamento della stabilità del fenomeno. D’altro canto è pur vero che ci troviamo in un momento di vera e propria proliferazione dei food writers perché, grazie all’assetto media odierno, è molto più facile farsi conoscere. Quando ho iniziato io, invece, c’era solo Facebook quindi chi rimane ancora oggi ha in qualche modo fatto la differenza.

L’atteggiamento snob di alcuni commentatori che prendono le distanze dal fenomeno è in contrapposizione con il tuo orgoglio di essere foodblogger.

Quando abbiamo fatto la presentazione del programma, in conferenza stampa diversi giornalisti mi hanno detto appunto questo, cioè che in molti provano imbarazzo nell’autodefinirsi blogger preferendo la neutralità del termine“consulente”. Io invece lo dico con grande orgoglio perché ho fatto tutto grazie al blog. Che poi inevitabilmente, arrivando dalla comunicazione e dal marketing, io lavori con le aziende sui piani di comunicazione ad esempio. Prestando consulenze non significa che non ami più definirmi blogger perché secondo me non c’è proprio nulla di cui vergognarsi. Il blog è un diario in rete, qualcosa che ti permette di scrivere e farti conoscere, che merita comunque rispetto.

Come lasciare un contributo, in termini di qualità sostanziale dei contenuti, che vada oltre il mero blog?

Nel mio caso ad esempio la scelta del prodotto alimentare è affiancata anche dall’“eventistica”cioè una serie di incontri con il pubblico in cui studiare insieme menù per determinate situazioni. Ci sono poi gli attrezzi e gli utensili legati al food che ci permettono di allargare lo spettro della comunicazione visiva e verbale fino ad arrivare a concetti di design etc. C’è insomma una creatività che va oltre il blog che diventa sempre più strumento di comunicazione e non solo canale ad utilizzo personale.

Il foodblogging ha contribuito a riportare ledonne in cucina?

Io credo sia merito di questa grande onda di ritrovata passione nei confronti della cucina che ha toccato tutti gli strumenti di comunicazione, dalla televisione alla carta stampata, riportando non solo le donne ma in generale le persone a riscoprire l’importanza della buona tavola.

chiara-maciConosco tante donne casalinghe che hanno aperto un blog per andare alla ricerca della propria identità. Donne sposate o con figli che passavano le giornate in casa a cucinare, come poi del resto è sempre stato, senza mai avere la possibilità di uscire fuori dalle mura domestiche. Aprire un blog per loro ha rappresentato l’opportunità dimostrare agli altri ciò che amano.

Qual è il contributo personale di Chiara Maci in quanto donna e non solo semplice appasionata gourmet?

Chi mi segue lo fa proprio perché sono Chiara e scrivo di me, di mia figlia, della mia quotidianità. Ho trovato la chiave di lettura della mia vita nella semplicità che mi ha permesso di conquistare un pubblico di persone normali, che leggono, cucinano, rimangono sempre fedeli a se stesse.Nessuno ha mai raccontato veramente, secondo me, la normalità che oggi si dimostra vincente perché la ricerca della perfezione, ostentata ad esempio dalle vite patinate delle celebrities, ha stancato.

Quali sono le tue passioni al di fuori dell’universo culinario?

Adoro dipingere, ma da quando ho avuto mia figlia, Bianca, le mie passioni sono state temporaneamente scavalcate dalla sua irruenza. Oggi tutta la mia vita è dedicata a lei.

Il cibo può avere un peso specifico all’interno di una relazione a due?

Con me non l’ha mai avuto. Conquistare qualcuno con il cibo è più che altro un luogo comune, io credo però che la cucina possa aiutare a mantenere viva una relazione. Cucinare bene e soprattutto cucinare insieme fa sì che un rapporto funzioni.  Preparare da mangiare per una persona non è forse quello che hanno sempre fatto le nostre mamme per i papà?  Tornare a casa e trovare un piatto caldo fa parte di quelle piccole cose che ci fanno sentire amati, che qualcuno si sta prendendo cura di noi.

Bologna è la tua città, quali posti ci consiglieresti?

Osteria Bottega, che è uno dei migliori ristoranti della città insieme a Trattoria Bertozzi. Questi per quanto riguarda la cucina tradizionale, relativamente alla cucina creativa invece consiglio di provare i piatti di Alessandro Panichi, Chef di Villa Aretusa.

Che rapporto hai con la bellezza?

È fondamentale. Ho una passione per tutto ciò che è legato alla bellezza. A dire il vero ho iniziato a dedicare del tempo solo a me stessa da quando ho avuto Bianca e questo è un consiglio che mi sento di voler trasmettere a tutte le mamme. Prenderci cura di noi stesse non solo attraverso il cibo, ma anche tramite la giusta attenzione all’estetica che è sinonimo di amore per se stesse. www.chiaramaci.it

foto credit © Fabrizio De Blasio

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