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Giovane e dinamica. Pur non vantando una storia anagraficamente longeva, Wycon Cosmetics è riuscita a farsi largo tra le insegne beauty più prestigiose, facendo breccia nel cuore delle consumatrici italiane ma non solo. A svelarne i segreti per Rêve è Fabio Formisano.

Nata nel 2009 da Gianfranco Satta, imprenditore e distributore storico della cosmesi femminile, e Raffaella Pagano, product manager conoscitrice del mondo make up, deve il successo in buona parte all’intuizione iniziale: offrire a tutte le donne la possibilità di acquistare prodotti di elevata qualità al giusto prezzo. Di questa strategia vincente, dei progetti in corso e del futuro di Wycon abbiamo parlato con il global head of marketing & communication.

Cosa diede il via all’avventura di Wycon?
Nel 2008 i due futuri fondatori esposero a Cosmoprof una piccola linea di prodotti sperimentale e notarono come fosse tra le più apprezzate. Da lì il lampo di genio che li portò a inaugurare, otto mesi dopo, il primo monomarca Wycon a Bologna. Uno store destinato a non restare l’unico visto che attualmente le aperture sono 160 tra Italia e circa quindici Paesi esteri.

Qual è il segreto di tale successo?
La fortuna di Wycon si basa essenzialmente su due elementi: qualità made in Italy e prezzi molto competitivi dati dalla possibilità di sfruttare un canale corto, vista la profonda conoscenza del settore di Gianfranco Satta e Raffaella Pagano. Peculiarità che hanno spinto le clienti fin da subito a uscire dai negozi molto contente e a generare un passaparola grazie al quale il connubio prodotto-fatturato è stato immediato.

Lo scorso anno avete iniziato un piano di riposizionamento del brand, perchè si è resa necessaria tale operazione?
Col mio ingresso in azienda, circa un anno fa, abbiamo cercato di portare attenzione all’elemento che nel tempo era stato meno sviluppato, il brand. Il riposizionamento è servito proprio a crearci un’identità ben precisa sul mercato.

Qual è la visione della donna di Wycon?
Per noi la donna è al centro della società, dove riveste un ruolo cardine. Il make up è spesso visto come maschera o elemento utile a coprire un difetto, mentre quella che proponiamo noi è una visione opposta, ovvero che proprio grazie al make up si possa svelare la vera personalità di ogni donna. Per questo abbiamo scelto come claim corporate Show the world who you are. Va nella stessa direzione anche la nuova campagna pubblicitaria Real kissing for real women che vede protagoniste tre donne dal passato difficile, scelte con un life contest sui nostri canali social, portatrici di storie emozionanti nelle quali il make up abbia giocato un ruolo decisivo.

Avete un target di riferimento?
Anagrafico no, direi piuttosto ‘psicografico’. Parliamo a donne che esprimono un certo tipo di personalità e che abbiano 15 o 60 anni non conta. Questa tendenza si ripercuote anche sulle vendite che sono piuttosto trasversali.

Wyconic è un altro progetto di successo, di cosa si tratta?
Partendo dal connubio Wycon e Iconic vuole veicolare messaggi di indipendenza e forza femminile attraverso figure che nel proprio percorso abbiano vissuto riscatti importanti contando solo su loro stesse. Dopo la famosa deejay Anané arrivata a New York dall’Africa con soli 100 dollari in tasca, la protagonista della nuova collezione è Lucille che nonostante avesse un posto fisso all’interno di un noto brand di moda un giorno decise di inseguire i propri sogni, aprendo Roots Milano, uno dei saloni di tatuaggi attualmente più in voga del mondo. La sua passione per la natura e gli animali, unita al trand del momento, ci ha spinto a puntare su una linea vegana e totalmente green anche nel packaging di carta riciclata proveniente dalle alghe in eccesso della laguna di Venezia.

Ogni anno lanciate tantissime collezioni
Alcuni mesi fa abbiamo rivisto il calendario delle uscite passando da circa 6 a 24 l’anno. Sapendo di avere sempre a disposizione numerose novità il consumatore è indotto a tornare spesso in negozio e a comprare anche i prodotti più di originali, da usare anche solo una volta, a fronte di un prezzo bassissimo. All’interno del progetto Art of beauty, inoltre, due volte l’anno lanciamo collezioni il cui ricavato viene devoluto completamente in beneficienza ad associazioni che aiutano le donne a migliorare la propria condizione di vita. Siamo partiti a maggio 2016 da Aba, centro di aiuto per uscire da anoressia e bulimia e abbiamo proseguito a novembre, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, lanciando un particolare mascara in collaborazione con l’ospedale Buzzi di Milano che si occupa di donne in maternità vittime di violenza.

Qual è il bilancio del suo primo anno in Wycon?
Molto positivo visto che abbiamo completato in un anno il processo di riposizionamento previsto in tre e che il fatturato 2016 è stato pari a circa 60 milioni di euro, +88% rispetto all’anno precedente. Un successo frutto dell’aumento dell’angagement del consumatore. I clienti stanno iniziando ad affezionarsi e in Italia ormai siamo uno dei brand più conosciuti.

Come funziona la distribuzione?
In Italia nelle location sotto i cinquantamila abitanti ci proponiamo con una formula non utilizzata da nessun altro brand beauty, il franchising, mentre nelle top location solo con negozi direzionali. All’estero invece ci affidiamo ai direzionali nelle capitali europee e al franchising quando vogliamo aggredire massivamente il mercato.

Quali sono i progetti per questo 2017?
Sicuramente di aprire nuovi punti vendita in Italia e all’estero. Dai 160 attuali arriveremo a 210, presidiando anche città importanti come Madrid, Anversa, Granada e allargandoci a Mosca, con cinque nuovi store.

 

 

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