WOMEN IN THE INDUSTRY. Da tenere d’occhio!

Kaze, Giorgia Grassi, Veronica Boienti, Martina Ferrari: sono le nostre women in the industry! del mese. Ci conquistano più dei film perché incredibilmente reali, lucenti e piene di progetti da realizzare. Scopriamole insieme!

KAZE – Classe 1997

All’anagrafe Paola Gioia Kaze Formisano, nasce a Nairobi in Kenya da madre burundese e padre napoletano. Trascorre l’infanzia in Burundi, trasferendosi in Italia a 11 anni. Ha sempre coltivato la passione per la musica e per la recitazione. Dopo aver conseguito una laurea in Infermieristica e aver lavorato tra reparti Covid e pronto soccorso, forte del suo talento, dello studio e dell’esperienza, nel 2021 ottiene una parte nel film Amazon Originals Anni da Cane e firma un contratto con Universal/Island Records. La musica di KAZE spazia tra italiano e francese, tra influenze RnB e cantautorato nostrano. I suoi interessi personali coprono tematiche sociali, ma anche moda e arte. Nel 2022 ha portato la sua musica in tour, partecipando anche al MI AMI Festival, a Spaghetti Unplugged e all’evento “New Attitude” di Adidas Italia. Lo stesso anno Apple Music la inserisce nel programma “UpNext” a supporto dei giovani talenti, culminato in un live all’Anfiteatro del Liberty a Milano. A dicembre viene scelta da EQUAL (Spotify Italia) per aprire il concerto di Alessandra Amoroso al Palasele di Eboli. Nel 2023 KAZE è tra i “Best Newcomers” di VEVO Italia ed è nel cast della nuova serie TV Call My Agent ITA, firmata Sky Original e in onda da gennaio. Attualmente è al lavoro sul suo disco d’esordio.

UGLYCAKES – Classe 1995

One-girl bakery che nasce dall’idea di Veronica Boienti di voler creare prodotti non troppo belli, personalizzati, pieni di sostanza e significato, in un mondo in cui l’apparenza e la perfezione hanno spesso la meglio. Preparare dolci imperfetti ma autentici è la sua forma di protesta. A 17 anni trascorre un anno in America come exchange, e contemporaneamente frequenta un corso di cucina che, anni dopo, le servirà a coronare il suo desiderio di mettersi in proprio. Finiti Università e Master, inizia a lavorare in agenzia, e nel tempo libero si dedica ad altri corsi di cucina. All’inizio del 2020 decide di avviare finalmente la propria attività. Ad oggi è sempre stata da sola in produzione e l’UglyAssistant è il suo braccio destro per tutto il resto. Uno degli obiettivi di Veronica è sicuramente quello di far crescere il team e soddisfare più richieste. Il prossimo step? Aprire le porte del nuovo laboratorio di UglyCakes, in previsione per il 2024, dal taglio anglosassone. 

MARTINA FERRARI – Classe 1989

Romana, psicoanalista, autrice, ricercatrice, content creator. Riesce a conciliare i numerosi lavori e le sue passioni, grazie alla filosofia, alla letteratura, ai profumi, alle esplorazioni oniriche e al suo cane Nube. Instancabilmente curiosa, utilizza Instagram come diario dove racconta i backstage della psicoterapia e ci conduce a riflettere sull’importanza dei piccoli dettagli che osserviamo, quelli di cui facciamo esperienza sensoriale: le foglie, il vento e andare a mangiare cinese. Fornisce esempi e approfondimenti sul dolore che viviamo mettendo a disposizione i suoi appunti scritti con i pastelli. Il suo studio di psicoterapia si trova a Roma dove svolge anche consulenze autoriali: è aperto dalle 12 alle 21, è rosa e tutti i complementi di arredamento sono stati recuperati al mercatino dell’usato. Nel tempo libero, assente, le piace andare ai concerti, dormire, scoprire e conoscere le storie delle persone. É possibile inviarle epistole cartacee al suo indirizzo di posta reale anche se la risposta non è assicurata (però risponde sempre ai DM, soprattutto se la notte non dorme). Nel suo studio accoglie le persone della community virtuale Instasogno. Per lei salute mentale è fare tutto quello che si può affinché diminuisca la paura dell’incontro con l’altro reale, avvicinare le persone alla lettura e all’esplorazione profonda delle cose del mondo. 

GIORGIA GRASSI – Classe 1997

ardiscovediscodisco è un’artista italiana dal respiro internazionale, che si manifesta attraverso una pittura emotivamente disturbante. Si tratta di un’espressione ruvida e raffinata che sembra non avere connessioni con il reale ma che racconta “un percorso autobiografico”, in cui emerge ciò̀ che l’artista percepisce nel presente e nel passato. Gli emblemi raffigurati compaiono come apparizioni isolate, quasi sacrali, assumendo il valore di accadimento, spesso associato a colori primari che irrompono sulle superfici monocromatiche e materiche, capaci di attraversare la sfera sensoriale e sentimentale che l’autrice vive ed esterna, ponendosi come portavoce della propria generazione. Dietro le tele di Giorgia si cela un’indagine psicologica che guarda al sé e alle sue molteplici proiezioni, giungendo a trattare temi onirici quali “il sogno lucido” o “la paralisi del sonno”. 

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