Clinique: Il DNA dermatologico non è mai stato così cool

Matteo Puppi, brand manager di Clinique, e numerosi altri brand del gruppo, ci racconta come lo storico marchio sia riuscito a proiettarsi verso il futuro

 

CLINIQUE È UN BRAND DI SKINCARE STORICO, NATO NEL LONTANO 1968.
È STATA LA PRIMA MARCA DELLA PROFUMERIA A ESSERE SVILUPPATA
IN COLLABORAZIONE CON I DERMATOLOGI. OGGI COME ALLORA LA PELLE
E LA SUA CURA SONO AL PRIMO POSTO NELLA VOSTRA RICERCA?

La missione di Clinique è da sempre quella di aiutare ogni indivi- duo a creare una pelle stupenda, valorizzando ogni sua caratteri- stica e migliorandone l’aspetto. Esattamente come dal momento della sua nascita, questa premessa è ciò che rende Clinique una marca unica, che mette sempre al primo posto il suo DNA derma- tologico nel rispetto di tutte le tipologie di pelle. Lo facciamo tra- mite soluzioni mirate, sicure e all’avanguardia, sia nella skincare sia nel make-up: dietro ogni singolo prodotto, infatti, c’è il lavoro di dermatologi esperti che impiegano il loro tempo nella messa a punto di formule efficaci per il trattamento di ogni tipologia di pelle. Ogni formula è testata contro le allergie e priva di profuma- zioni che potrebbero inficiare gli effetti del trattamento. Tecniche e ricerche si sono oggi evolute, ma la filosofia e il rigore formulativo rimangono invariati per continuare a offrire qualità e avanguardia, di conseguenza a una posizione di leadership nei segmenti. I nostri best seller sono tanti: sicuramente Moisture Surge oggi in assoluto
la prima linea di trattamento in profumeria* e il burro struccante Take The Day Off Balm. Parlando del make-up, la linea Even Better con la coppia fondotinta e il correttore che combina attivi skincare a una performance eccezionale, a prova di red carpet. Penso infine ad Almost Lipstick Black Honey, diventato virale grazie a TikTok.

CHE TIPOLOGIA DI BELLEZZA VUOLE PROMUOVERE IL BRAND?
Pensiamo che la bellezza abbia inizio dal sentirsi bene con se stessie che la skincare e il make-up siano dei validi strumenti per rag-giungere questo obiettivo. Ci tengo a sottolineare che in Cliniqueabbracciamo uno storytelling inclusivo con i nostri prodotti – condiverse formulazioni per ogni esigenza e un’ampia scelta di shade– attraverso la scelta di un linguaggio e di messaggi che parlinoalla pluralità di individui e non a una community specifica, e col-laborando quindi con influencer e communities di tutti i generi,età,carnagioni e percorsi di identità che condividano i nostri stessivalori. Il nostro sogno è che ogni giovane individuo che si approccia Clinique, possa sentirsi ispirato e parte della nostra community.

CLINIQUE È STATO UNO DEI PRIMI GLOBAL BRAND BEAUTY A SBARCARENEL METAVERSO E RECENTEMENTE AVETE LANCIATO UNA NUOVA SHOP-
PING EXPERIENCE VIRTUALE CON IL CLINIQUE VIRTUAL LAB. CI RACCONTA?

Il nostro marchio è proiettato verso il futuro, anticipatore di trend
e pionieristico nella sua essenza. Amiamo distinguerci, non per lanecessità di essere diversi, ma per volontà di sperimentare nuo-vi territori, comprenderli e poterli interpretare per i nostri consu-matori. È quello che abbiamo fatto durante il lockdown, testan-do strategie virtuali inedite per adattarci alle nuove necessità delconsumatore, offrendo esperienze innovative e inclusive. Abbiamonotato engagement in questa nuova tipologia di servizi e conti-nuato a investire per offrire un supporto a 360 gradi che potesse raggiungere tutti i consumatori. Nel Metaverso abbiamo sviluppa-
to la prima campagna di make-up NFT (non-fungible token) per promuovere l’inclusività e l’accessibilità collaborando con un team eterogeneo di make-up artist e creators. Mentre con Clinique Vir-tual Lab, abbiamo lanciato un inedito concetto di shopping che ri-
definisce le esperienze online tradizionali per portare l’esperienza del punto vendita fisico nel mondo virtuale. Aggiungo poi un’altra iniziativa a cui teniamo molto che è la Clinical Reality, un servizio disponibile nei principali Department Stores e sul nostro sito, che
permette di fare ovunque diagnosi della pelle e trovare il proprio
trattamento su misura.

UN BRAND PROTAGONISTA DEI RED CARPET A CANNES, MA NON SOLO. COME
SI INTEGRANO NELLA VOSTRA STRATEGIA QUESTA TIPOLOGIA DI EVENTI?

Non dobbiamo confondere l’ispirazione dermatologica dei prodotti con la performance che offrono. Quando sono arrivato nel marke- ting di Clinique, interagendo quotidianamente con i consumatori, ho capito che era questa la prima percezione. Da qui è nata la stra- tegia e la volontà molto precisa di mostrare che Clinique poteva unire formule dermatologiche e rispettose di tutte le tipologie di pelle a un finish make-up di alta qualità, approvato dal pubblico più esigente, ossia i make-up artist e le celebrities sui red carpet. Negli ultimi tre anni abbiamo partecipato a diverse edizioni del festival di Cannes, al festival di Venezia e abbiamo calcato il pal- coscenico di Sanremo. Abbiamo capito che avevamo puntato sulla giusta scommessa quando gli stessi addetti del settore hanno ini-ziato a chiederci di collaborare. Di questo siamo molto orgogliosi.

TIKTOK È IL NUOVO CANALE PER LE TENDENZE BEAUTY: SIETE ANDATI VI-
RALI CON IL ROSSETTO BLACK HONEY, SUBITO SOLD OUT. QUANTO I SOCIAL HANNO CAMBIATO IL MODO DI COMUNICARE?

Tik Tok è una piattaforma molto potente che sta sicuramente cam- biando il settore, avvicinando i consumatori più giovani e renden- do più semplice e immediato il modo di comunicare. Tuttavia, c’è una caratteristica che va compresa e gestita, ossia la sua velocità. La viralità di un prodotto o il successo di un talent nasce in un bat-ter d’occhio: una grande opportunità, ma allo stesso tempo una sfi-da per i brand. Per quanto ci riguarda, Black Honey è forse stato il più evidente successo beauty che Tik Tok abbia creato in Italia. Un prodotto nato 50 anni fa, che è diventato virale in pochissimi mesi.
Oggi siamo presenti sui social attraverso una strategia innovatrice, quella di portare il mondo delle Tiktoker sul red carpet, come per esempio Fabiola Baglieri, che con oltre 14 milioni di followers è una delle più famose beauty talent nel mondo, ed è stata con noi
sia al Festival di Venezia sia all’ultimo Festival di Cannes.

QUALE PENSA POSSA ESSERE IL PROSSIMO PRODOTTO VIRALE DI CLINIQUE

TikTok ci ha abituati alle sorprese quindi difficile prevederlo. In questo momento stiamo parlando di due prodotti straordinari: il gloss Pop Plush nella shade Black Honey ha seguito le orme del  successo del lipstick ed è andato subito sold out. Ma anche la nuova Moisture Surge Sheertint Hydrator SPF25, una tinta colorata in 4 shade dalla performance formidabile che unisce l’idratazione più amata di Moisture Surge con tocco di colore. Lo lanceremo in Italia nelle prossime settimane, ma su TikTok è già un must-have.

 

IN UN CONTESTO IN CUI DECINE DI NUOVI MARCHI VENGONO LANCIATI SUL
MERCATO, CHE COSA RENDE UNICO IL VOSTRO BRAND

Guardiamo sempre con interesse, rispetto e ispirazione ai nuovi brand e prodotti che vengono lanciati sul mercato. Ciò che rende Clinique unica sono innanzitutto i 50 anni di storia, di ricerca e messa a punto delle nostre formule, che ci ha reso un marchio all’avanguardia. Una marca che ha il grande vantaggio di essere in- ternazionale e di far parte di un gruppo globale come Estée Lauder Companies, garantendo così l’accesso all’expertise solida e rigorosa dei nostri laboratori e al know-how di ricerche di mercato di ampia scala, volte a tutte le etnie e tipologie di pelle. Un altro elemento di unicità è poi costituito da un portafoglio di oltre 1.200 referenze, che ci permette di rispondere a tutte le esigenze dando vita a veri e propri prodotti best seller. Tutto questo rende Clinique il marchio N.1 per fiducia e qualità dei suoi prodotti per i consumatori italia-
ni, comprese le nuove generazioni, come la GenZ.

HA PARLATO DI BEST SELLER. QUALI SONO? SI È MAI CHIESTO PERCHÉ
SONO INTRAMONTABILI?

Questi prodotti sono una leva fondamentale nel portafoglio di un marchio, perché riconosciuti dagli addetti ai lavori e amati dai con- sumatori. Spesso sono proprio questi che fanno apprezzare una marca, fidelizzano all’acquisto, vengono condivisi sui social, ma
anche in maniera tradizionale attraverso il “passaparola” portando

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