Il lusso è tempo per crescere. Rève intervista Nicola Catelli owner e CEO di Beautimport

Nicola Catelli, owner e CEO di Beautimport, storica realtà italiana, orgogliosamente bolognese, racconta come si costruisce credibilità e awareness di brand cosmetici di lusso in Italia.

In quanti punti vendita è distribuito Decortè?

In 150 punti vendita in tutta Italia: numero però che vorremmo incrementare. Siamo partiti nel 2012 e sono passati ormai 10 anni, abbiamo fatto una scelta molto precisa: crescere poco ma in maniera solida, dando supporto e assistenza, in termini di personale e di materiale per il punto vendita, a tutti i nostri distributori. Non credo sia strategico allargare eccessivamente la rete di vendita quanto piuttosto privilegiare una crescita organica, l’unica sostenibile nel lungo periodo, perché anche un marchio, relativamente piccolo come il nostro, ha bisogno di un di un grandissimo supporto sia da parte del punto vendita e del loro personale sia da parte nostra. È chiaro che ogni cliente è per noi fondamentale e che raggiunga un livello di rotazione del prodotto ottimale: solo così si genera quel circolo virtuoso che permette un rapporto soddisfacente per entrambe le parti.

L’alta rotazione del prodotto è anche merito di una politica realizzata con molte settimane beauty sul punto vendita?

Certo quello aiuta, ma ti dirò che non è solamente quello: la settimana beauty aiuta il consumatore, gli dà  sicurezza, vede il brand rappresentato da un volto e supportato sul punto vendita, però è molto più produttiva nelle settimane successive perché in Italia c’è ancora l’abitudine all’acquisto direttamente dalla profumiera titolare, soprattutto nelle città di provincia in virtù del rapporto rapporto di fiducia creato nel tempo e che travalica, in qualche modo, la necessità di acquisto.

È  anche paradigmatico della situazione di distributiva italiana, in questi ultimi due anni di pandemia a salvare la rete di vendita sono state le piccole profumerie di provincia e non certo le grandi catene retail.

Sono pienamente d’accordo con questa affermazione, anche se i piccoli punti vendita sono quelli che poi hanno sofferto di più soprattutto in termini di accesso al credito e sono anche quelli che hanno pagato i costi più alti dovuti alle chiusure, ai lockdown, alle limitazioni. Cosa che è accaduta similarmente anche i piccoli distributori e alle piccole aziende come la nostra che comunque sono quelle che hanno dovuto barcamenarsi con più difficoltà in questi ultimi due anni.

Cosa avete in programma per questo 2022?

Per scelta Decortè immette sul mercato un nuovo prodotto solamente quando è sicuro come marchio di proporre una reale novità. È  stata una nostra caratteristica fin dall’inizio e non abbiamo mai avuto un anno con più di una novità a esclusione del 2019, anno in cui abbiamo lanciato sul mercato italiano i primi fondotinta, una nuova crema per il viso e 3 prodotti per il corpo. Però non è nella nostra politica costringere il distributore a dover continuamente inserire novità, credo sia una forma di rispetto nei confronti del consumatore stesso. Nel 2021 abbiamo presentato una nuova linea, per il viso, Lift  Dimension dedicata al lifting e con un pricing più basso rispetto ad AQ e AQ Meliority, in  modo da attrarre una nuova fascia di consumatori. Quest’anno abbiamo scelto di non inserire nulla di nuovo, fatta eccezione per un prodotto per il corpo che sarà presentato in primavera. Permettere ai nostri clienti di consolidare ciò che già hanno scaffale credo sia una scelta strategica anche agli occhi della consumatrice stessa che non si vede continuamente proporre novità. Ciò va a beneficio sia della credibilità del profumiere sia della credibilità del marchio.

L’intervista completa sul nuovo numero di  Rève 

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