Thierry Wasser svela i segreti di Mon Guerlain

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Thierry Wasser, naso Guerlain da quasi dieci anni, svela i segreti dietro la creazione della sua ultima, indimenticabile fragranza.

Da cinque generazioni il parfumeur Guerlain scrive la storia della profumeria aggiungendo alle note di ogni formula un elemento in più: la passione. La ricerca continua di nuovi accordi, di materie prime pregiate, il rapporto saldo e indissolubile con artigiani e coltivatori legati alla maison costituiscono quella dimensione emozionale che si ritrova nel cuore di ogni jus.

Da quasi dieci anni il maitre parfumeur e “direttore d’orchestra” dello spirito olfattivo Guerlain è Thierry Wasser, autore di creazioni già leggendarie come Idylle, Habit Rouge l’Eau e Shalimar Parfum Initial. Oggi Monsieur Wasser regala un manifesto olfattivo della maison con Mon Guerlain, una fragranza straordinaria dedicata alle donne sincere e autentiche, proprio come la sua testimonial d’eccezione, Angelina Jolie.
Per scoprirne l’ispirazione e l’interpretazione lo abbiamo incontrato a Milano, dove ci ha svelato cos’è per lui Mon Guerlain.

 

Qual è l’ispirazione per Mon Guerlain?

L’ispirazione è arrivata tre anni e mezzo fa pensando a un anniversario importante. Quando sono arrivato in Guerlain, nel giugno 2008, la maison celebrava i suoi 180 anni con festeggiamenti incredibili…mi sono detto «che grande savoir vivre!»
L’anniversario che sarebbe arrivato dieci anni dopo, dunque, era importante per me: per celebrare 190 anni di energia, inventiva, spirito dedicati  alla bellezza, e anzi alla bellezza delle donne, ho voluto far loro un ritratto. Di tutte le donne, non una in particolare, ma di tutte. Questa era l’idea dietro Mon Guerlain, anche se è arrivata un pò in anticipo rispetto alle celebrazioni del prossimo anno.

 

Quali note ha scelto per ritrarle?

Per il ritratto era importante comunicare verità, purezza, semplicità, perchè è un ritratto di donne vere, per questo la fragranza si apre con note di Lavanda Carla. Il Gelsomino Sambac ritrae la loro sensualità e solarità, mentre la resilienza e il loro spirito combattivo si ritrovano nel Sandalo Citrino, che dà struttura alla fragranza. La Vaniglia Tahitensis, che è un ingrediente molto persistente, si trova nel fondo e rappresenta la memoria, la definizione dell’amore materno. La scelta di queste materie era importante per quello che rappresentava mentalmente per me.

Perché sono così speciali gli ingredienti per la sua maison?

Gli ingredienti sono molto importanti per noi, perchè da duecento anni ci occupiamo interamente della fabbricazione delle nostre creazioni, è questo è unico. Dunque reperire le materie prime è importantissimo, così come è importante il rapporto diretto, la relazione con i produttori. Per questo dico spesso che in una fragranza di Guerlain c’è molto più di un insieme di ingredienti, c’è la passione che si esplica nella stretta – e bellissima – relazione con le persone, perchè solo attraverso di essa si possono reperire ingredienti in grado di rivelare la filosofia e la visione di Guerlain.

 

La fragranza ha una testimonial d’eccezione…

Ho creato questa fragranza come un manifesto di Guerlain per le donne, per tutte le donne. Ma quando il nostro Presidente ha incontrato Angelina Jolie in Cambogia e mi ha detto che sarebbe diventata la testimonial di Mon Guerlain, per me è stato quasi un regalo, una congiunzione di fatti sorprendente, perchè lei è perfetta per rappresentare questo profumo.

 

Guerlain ha una storia centenaria alle spalle, un’istituzione nel mondo della profumeria; in che modo riesce a trovare un equilibrio tra rispetto della tradizione e gusto personale?

Faccio questo lavoro da quando ho venti anni e credevo di essere già molto versatile una volta arrivato in Guerlain, in realtà non avevo capito quanto la ricerca di materie prime e la fabbricazione fossero importanti. Una volta che mi sono dedicato anche a questi aspetti, oltre alla ricerca della piramide olfattiva, ho cambiato totalmente il mio modo di pensare e scrivere le formule. Allo stesso modo, anche l’aspetto così profondamente umano dell’azienda dato dal rapporto coi produttori mi ha arricchito.

 

C’è un ricordo olfattivo importante legato alla sua infanzia?

Sono cresciuto in Svizzera, sulle montagne vicino a Montreaux. Più che un ricordo olfattivo, la relazione con la natura è stato un elemento forte nella mia infanzia. Se dovessi pensare a un odore, allora sarebbe quello della crostata di albicocche.

 

Che lavoro avrebbe fatto se non fosse diventato un naso?

Il direttore d’orchestra.


In realtà c’è una connessione fra la direzione di un’orchestra e l’armonizzazione delle note in un profumo
.

È vero, ma con una differenza: il direttore d’orchestra è colui che interpreta, qui io sono il compositore.


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