Luca Cianciolo, make-up artist di fama internazionale, si racconta senza filtri e ci svela qualche segreto di bellezza..
Dalla Sicilia, in particolare da Catania dove hai studiato Chimica Cosmetica, a set e celeb internazionali. Vanti collaborazioni sorprendenti come Paris Hilton, Elsa Hosk, Emily Ratajkowski… che percorso è stato?
Interessante e inaspettato. L’inizio di tutto è stato Milano, dove ho cominciato con lavoretti in un negozio di parrucchiere, ho studiato, per poi approdare prima nel mondo della televisione e poi in quello della moda. La consacrazione, però, è avvenuta a New York: lì ho avuto la possibilità di collaborare con diversi brand e celebrity, e quello mi ha dato l’opportunità di crescere anche a livello di percezione dall’esterno. Quando sono ritornato in Italia la percezione del mio lavoro da parte di fotografi, stylists, hair-stylists, era cambiata e in meglio; è stato uno stacco di crescita assurdo. Sicuramente non è stato un percorso semlice perché sono andato via dalla famiglia, dagli affetti, ma mi ha dato tantissime soddisfazioni alla fine.
Hai avuto un grandissimo maestro, Stefano Anselmo: a diciott’anni, infatti, ti trasferisci a Milano per studiare con lui. Qual è il più grande insegnamento che ti porti dietro?
Stefano è stata una persona che mi ha trasmesso tantissima passione, tantissime tecniche ma soprattutto tantissima voglia di osare. E’ stato lui a curare negli anni ’80 l’immagine di Mina, Anna Oxa, Raffaella Carrà; è stato un po’ il personaggio che ha rotto tutti gli schemi in quel periodo, promotore di quei tipi di make-up a goccia. Fare ciò che si vuole, non chiudersi in una gabbia, questo il più grande insegnamento che mi ha portato ad avere e coltivare sempre un mio personalissimo stile.
Hai capito fin da subito di voler fare questo nella vita? Ricordi il tuo primo incarico?
Quando ho deciso di intraprendere questo lavoro ero piccolino, avevo sedici anni. Studiavo chimica, avevo fatto una masterclass di due giorni presso una scuola di estetica a Catania e ne rimasi affascinato. In quel momento ho capito cosa volessi fare; prima di allora truccavo le amiche, le mie sorelle… cose abbastanza di routine per chi si avvicina a questa passione. Con quella masterclass, invece, ho pensato di poter trasformare davvero quello che all’epoca era solo un hobby nel mio lavoro. Ovviamente ricordo benissimo il mio primo lavoro, per un telegiornale su sky. Quando sono arrivato lì ero emozionatissimo e ho realizzato: “sta iniziando sul serio!”.
SOCIAL NETWORK: come pensi sia cambiato il mestiere del truccatore nell’era digitale e quanto pensi sia importante per un giovane che vuole intraprendere questa carriera usare i canali social come mezzo per “farsi conoscere”?
Mezzi come TikTok e Instagram sono sicuramente importantissimi e far finta che non esistano sarebbe da stupidi. Spesso, però, le scorciatoie – e questo non solo nel mio mondo, ma in generale in ogni ambito lavorativo – non portano a nulla di duraturo. Usare Instagram per saltare magari alcuni step non è una carta vincente. L’importante è accompagnare quello che possono essere i social, i video, i tutorial, anche con la realtà e quindi truccare modelle, studiare e capire le pelli, stare sui set, intraprendere determinate esperienze a livello di viaggi. Ad esempio, io ho visto tanti ragazzi o ragazze bravissimi fare dei lavori stupendi, che portati poi “alla vita reale” sui set, agli show a truccare le celeb, non erano così serrati perché è ovviamente totalmente diverso ed è qui che entra in gioco la bravura e la furbizia di chi fa questo lavoro. E’ sì importante farsi vedere, ma è ancora più importante la sostanza, sviluppare una propria identità. Quello che dico sempre io poi è fare cose manuali, sarà perché sono cresciuto un po’ old style: mi piace la gente che trucca, che è brava, gente che su di sé fa un make-up giusto e che è poi in grado di farlo bene anche su altre dieci modelle.
Hai detto di essere cresciuto “old style”, ma segui i trend? Che rapporto hai con TikTok?
Devo dire che qui pecco, ho scaricato TikTok ma ancora non vi sono approdato. Stiamo attraversando senza dubbio una fase di cambiamento, impossibile negarlo, nonostante io non stia amando questa fase – se così vogliamo definirla. Sono ovviamente consapevole del fatto che sia funzionale al mio lavoro, come può esserlo magari un corso di aggiornamento, per cui è giusto usarlo, è giusto capire che siamo in un momento in cui nascono cose nuove e bisogna stare al passo.
Non solo celeb e set nazionali ma anche internazionali. Quali differenze hai riscontrato tra il lavorare in Italia e all’estero? Anche a livello di trend…
In generale, all’estero c’è molta più libertà da parte dei make-up artists, delle celeb o degli hair-stylists. I trend nascono proprio da un certo tipo di libertà che non ritroviamo in Italia. Quella volta magari che il make-up artist italiano decide o pensa di lanciare un nuovo trend trova sempre difficoltà perché qui tendiamo molto di più a guardare “nell’altro giardino”. C’è un problema sostanziale da noi che è il voler fare ma il non poterlo fare. È anche e soprattutto per questo motivo che le celeb italiane hanno sempre uno sguardo puntato all’estero. Facciamo un po’ fatica ad essere promotori, a trainare il carro e uscire dalla nostra comfort zone per osare.
Sei recentemente ritornato da Cannes dove hai curato i beauty look firmati Clinique. Base naturale, sguardo intenso e labbra al bacio: queste le caratteristiche dei make-up che hai realizzato per le talent scelte dal brand che hanno sfilato sul red carpet. È stata la parola “semplicità” il leit motiv che ha guidato la realizzazione di ogni trucco?
Esattamente, gli anni scorso il trucco è stato sicuramente più predominante, quest’anno, invece, anche per una precisa richiesta da parte delle talent, mi sono lasciato maggiormente ispirare da un nude look, dalla giovane età, da una belle pelle e dalla linea del brand Clinique che rispecchia il beauty fresh.
Uno dei tuoi segreti per scolpire l’occhio senza che risulti iper truccato è l’eyeliner infracigliare. Lo abbiamo visto, ad esempio, su Nicole Cavallo. Quale eyeliner consigli di utilizzare da sole a casa e come applicarlo.
Sicuramente eye-liner a penna, risulta molto più semplice da utilizzare infracigliare. Il consiglio è di alzare la palpebra superiore e con il pennino colorare tra le ciglia; e poi provare e riprovare… quanto più ci si trucca, tanto più si impara a farlo.
Un beauty look fiabesco e romantico, invece, quello realizzato per Martina Strazzer. A cosa ti sei ispirato?
I suoi colori sono stati fondamentali, sia la tonalità del viso e dei capelli, che la scelta dell’abito. Abbiamo voluto matenere quell’idea di freschezza, partendo anche dalla sua linea gioielli. Era il suo primo red carpet quindi era importante che lei portasse lì se stessa, che fosse identificabile e riconoscibile.
Il prodotto Clinique al quale non avresti proprio potuto rinunciare e che è stato fondamentale nella resa di tutti i make-up.
Decisamente il mascara High impact Zero Gravity!
Qualche tips per ricreare un beauty look glam da red carpet?
La base è fondamentale. Le donne tendono a concentrarsi solitamente più sugli occhi, sulle sfumature, ma in questo periodo storico, dove ci sono foto a gogo, è molto più importante avere una bella base piuttosto che un occhio super truccato dalla sfumatura pazzesca.
Il caldo estivo è ormai arrivato, come realizzare la base perfetta in grado di resistervi?
Durante il periodo estivo, in realtà, consiglio sempre di lasciare un pochino perdere i fondotinta e utilizzare magari BB cream o creme colorate. In questo periodo qui più prodotto mettiamo sulla nostra pelle, peggio è l’effetto, sia per il caldo che per il sudore… eccezionalmente, less is more!
Un personaggio del passato che ti sarebbe piaciuto truccare.
Mina, Anna Oxa e Monica Vitti, questo il podio dei miei sogni. Tra le attuali, invece, Lady Gaga. Ho sempre amato la sua idea di make-up: libera e stravagante.
Cosa non può mai mancare nel kit di Luca Cianciolo.
Eyeliner, mascara e illuminante!