Brontouring: la nuova tendenza nel make-up

 

Si chiama brontouring: non è solo bronzing e non è solo contouring, ma una fusione di queste due tecniche, regalando un viso da bronze goddess

 

Celebrity e influencer sono il benchmark di riferimento quando si tratta di scoprire nuovi trend, che diventano virali in tempi da record. I social, con YouTube, Instagram e TikTok in testa, sono ormai da anni diventati un vero e proprio punto di riferimento, un bigino da sfogliare – o meglio, scrollare – che riassume buona parte dello scibile umano in numerose discipline. Il make-up è una di quelle più preponderanti: la ricerca costante di nuovi modi per migliorarci ed essere sempre al massimo del nostro splendore fa sì che il trucco sia un argomento sempre di tendenza, che solleva curiosità quando propone novità e che non conosce mai crisi.

 

Se negli ultimi anni sono state scoperte – o meglio, ri-scoperte – delle tecniche di make-up, è tutto merito dei social e dei suoi personaggi più influenti. In fondo lo scopo è sempre lo stesso: essere perfette davanti allo spietato obiettivo di una fotocamera che non perdona nulla, così come lo sguardo analitico dei netizen prontissimi a cogliere anche la minima imperfezione e a focalizzarsi su ogni minimo difetto. E così si spiega il motivo per cui baking, strobing, contouring e bronzing sono diventate virali. Ognuna di queste tecniche ha lo scopo di esaltare il viso in modi diversi, cesellandolo, illuminandolo, creando zone d’ombra o il tanto amato effetto sunkissed, per cui la pelle sembra baciata dal sole tutto l’anno.

 

 

Spesso queste tecniche sono usate da sole o in abbinamento – soprattutto contouring e baking. Recentemente la beauty influencer e make-up artist Victoria Lyn – 5,3 milioni di follower su TikTok e 1,3 milioni su Instagram – ha parlato invece dei vantaggi di un make-up che combina i benefici derivanti dall’unione di bronzing e contouring e il web è impazzito. Benvenute nell’era del brontouring.

COME SI REALIZZANO BRONZING E CONTOURING: LE DIFFERENZE

La tecnica più famosa è senza ombra di dubbio il contouring. I più la conoscono perché è la tecnica tanto amata da Kim Kardashian (con la quale ci ha anche costruito un vero impero beauty), tanto che spesso ci si riferisce a questa tipologia di trucco come effetto Kim K. Gli addetti ai lavori invece, studiano e usano questo gioco di chiaroscuro da almeno tre decenni. “Kevyn Aucoin è un make-up artist, famoso per il suo look scolpito che descrive e illustra nel suo libro del 1994, Making Faces, uno dei pilastri nell’industria del beauty, un must-have per ogni make-up artist che si rispetti. Nel libro, Aucoin mostra Polaroid del before & after, includendo le supermodelle degli anni ’90, celebrities e persone normali truccate con la tecninca dello shading and highlighting, che altro non è se non il contouring”, esordisce il make-up artist Branislav Nikic. “Una tipologia di trucco dal potere trasformativo. Il contouring serve a cesellare il volto, a definirlo, a evidenziare la struttura ossea, ma anche a creare un effetto lifting. Si realizza attraverso un gioco di ombre, contrasti e tridimensionalità.

Per farlo serve utilizzare un prodotto, in crema o polvere, più scuro rispetto al colore della pelle. In un secondo momento, nella fase di highlighting, se ne può aggiungere uno più chiaro. Entrambi vengono posizionati sul volto secondo criteri ben precisi, che cambiano da viso a viso, perché l’obiettivo è quello di raggiungere la forma perfetta per eccellenza: l’ovale. Il prodotto più scuro si usa nelle zone in cui vogliamo enfatizzare le depressioni naturali del viso, per esempio sotto gli zigomi, sotto la punta e ai lati del naso, salendo verso l’occhio, passando per l’orbita e allungandoci verso la tempia, sulla fronte, mandibola, zigomi e collo. E anche le labbra”, spiega Nikic. “Il prodotto più chiaro di uno o due toni rispetto alla pelle invece, serve a creare dei punti luce. Quest’ultimo può essere anche shimmery e serve ad aumentare il contrasto. Andrà posizionato all’interno del volto, al centro della fronte, al centro del naso e del mento e sull’arco di Cupido”, spiega il make-up artist . “Il contouring può essere sfruttato per rendere il viso più simmetrico, restringere fronte e naso, definire gli zigomi e rimuovere visivamente il doppio mento. Ecco perché è importante conoscere i punti strategici in cui mettere il chiaroscuro, altrimenti si corre il rischio di enfatizzare dei tratti che invece abbiamo la necessità di mimetizzare o correggere”.

 

“Il bronzing invece, non è una tecnica correttiva tout-court, ma un modo per truccare il viso riscaldandolo, sfruttando gli effetti del sole sulla pelle. Questo tipo di make-up infatti, regala un look da California girl: non eccessivamente abbronzata, ma dall’aspetto sano, leggermente dorato e rosato tutto l’anno. Il prodoto che si usa per realizzarlo si applica e si stende diversamente rispetto a quello usato per il contouring. Non sono tratti netti, ma molto più sfumati, perché cerca di riprodurre l’effetto del sole, che tocca sì tutto il viso, ma sarà leggermente più intenso nelle zone più esposte al sole. Ci concentriamo su fronte, zigomi, tempie e naso”, dice il make-up artist. “Usate insieme, queste due tecniche danno un risultato strabiliante, perché il volto è allo stesso tempo perfettamente scolpito e luminoso.”.

BRONTOURING: COSA SI USA

In entrambi i casi, la scelta dei colori e delle texture è cruciale e non può essere casuale. “Sia per il bronzing che per il contouring si possono usare prodotti liquidi, creme o polveri. Prediligere una piuttosto che l’altra è molto soggettivo, ma molto dipende sia dal tipo di pelle che dal risultato finale a cui aspiriamo. L’uso delle creme è più naturale, perché si fondono meglio con la pelle”, dice Nikic. “Di solito per il contouring si prediligono polveri o creme dal finish opaco e nei toni freddi”, spiega l’esperto. “Per capire quali sono le shade più adatte bisogna tenere in considerazione il colore delle ombre sul viso e il sottotono del fondotinta. Il colore scelto dovrebbe essere della stessa famiglia e di non oltre due toni più scuro dell’incarnato, ma di solito si parte dai taupe per arrivare poi ai marroni più intensi e freddi per le carnagioni scure. Siamo sempre in tempo per aggiungere del prodotto, e capire così poco per volta come muoversi”, dice il make-up artist. “Gli strumenti per sfumare sono importanti per il tipo di look che si vuole ottenere. Se si usano le due tecniche separate, di solito si preferiscono le polveri per le pelli miste o grasse perché hanno finish opaco, e le creme per quelle più secche, che sono invece più luminose. Chi è esperto nel lavorare i prodotti può tranquillamente mischiare creme e polveri anche nel caso di brontouring, altrimenti è più sicuro puntare su texture leggere e impalpabili, così che non si crei un antiestetico effetto macchia con il fondotinta. Le polveri si possono eventualmente usare alla fine, per fissare”.

 

“Il bronzing si può realizzare in modi diversi, a seconda del prodotto che si usa e di come si preferisce procedere. Per una base luminosa e baciata dal sole si possono utilizzare BB o CC cream o fondotinta in siero. Un ottimo metodo è quello di mischiare il fondotinta all’idratante quotidiano: in questo modo si può dare alla pelle un finish sheer. In alternativa, per una maggiore trasparenza, si può aggiungere alla crema idratante qualche goccia di bronzer o shimmer liquido: il risultato sarà un dewy skin”, spiega il MUA. “Come regola generale, se non si è esperti, è bene ricordare che le polveri si mischiano solo con le polveri, mentre liquidi e cremosi si possono utilizzare insieme. L’idratazione della pelle, l’abilità nell’usare il pennello e la capacità di bilanciare la quantità di prodotto sono tutti fattori da tenere in considerazione perché influenzano la riuscita o meno del make-up, che altrimenti rischia di non essere uniforme. Se invece scegliamo un prodotto liquido o in crema e iniziamo con piccole dosi, aggiungendone poco per volta, il trucco sarà più semplice da gestire, anche per chi non è un professionista. A maggior ragione se abbiamo deciso di combinare queste due tecniche”, spiega Nikic. “Con il bronzing cambia la palette. Si prediligono i toni caldi, come rossi, arancioni, pesca e rosati, tutti declinati in base ai diversi sottotoni. E anche in questo caso, è proprio il sottotono che ci guiderà nella scelta del colore, che sarà al massimo di due toni più scuro per le pelli chiare e fino a quattro per quelle più scure”.

 

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