Sfila a Parigi la prima collezione di Maria Grazia Chiuri, Direttore Creativo Dior, prima donna alla guida della maison francese, che con la ready to wear per la primavera/estate 2017 vuole “celebrare le donne d’oggi”, creando un guardaroba “non solo femminile, ma femminista.”Sul suo runway appare una t-shirt bianca con la scritta We should all be feminists.
Tutti dovremmo essere femministi. Ritroviamo lo stesso filone a New York per la Fashion Week autunno/inverno 2017, dove Bella Hadid è vestita da Prabal Gurung con una t-shirt bianca che riporta le parole The future is female.
Una frase che diventa subito emblema, ritornando in auge dagli anni Settanta.Era infatti questo lo slogan per l’inaugurazione di Labyris Books, la prima libreria femminista nella Big Apple, aperta da Jane Lurie e Marizel Rios.Una frase che ha attraversato le decadi, passando dallo studio di design di Rachel Berks che con il brand Otherwild le ha ridato nuova linfa vitale, realizzando magliette e felpe con la celebre frase, fino ad approdare sulle passerelle di New York e non solo.Un vero e proprio caso, le t-shirt con slogan femministi hanno conquistato influencer, vip e appassionati di moda, sostenendo una sensibilizzazione che, con l’aiuto dei social network, definisce il nuovo contesto nel quale la tematica di cambiamento sociale si sta sviluppando: quello della moda.
Una frase che diventa subito emblema, ritornando in auge dagli anni Settanta.Era infatti questo lo slogan per l’inaugurazione di Labyris Books, la prima libreria femminista nella Big Apple, aperta da Jane Lurie e Marizel Rios.Una frase che ha attraversato le decadi, passando dallo studio di design di Rachel Berks che con il brand Otherwild le ha ridato nuova linfa vitale, realizzando magliette e felpe con la celebre frase, fino ad approdare sulle passerelle di New York e non solo.Un vero e proprio caso, le t-shirt con slogan femministi hanno conquistato influencer, vip e appassionati di moda, sostenendo una sensibilizzazione che, con l’aiuto dei social network, definisce il nuovo contesto nel quale la tematica di cambiamento sociale si sta sviluppando: quello della moda.
Il fashion system si fa complice, sostenitore e piazza nel quale manifestare, come nel caso di Karl Lagerfeld per CHANEL che nel 2015 ha trasformato la sfilata ready to wear primavera/estate in una manifestazione in rosa con megafoni e cartelloni con la scritta Feminist, but Feminine!
Una tendenza che dà vita a una nuova generazione di femminismo che abbandona i classici stereotipi della femminista esasperata, a favore del riconoscimento della forza, della personalità e della libertà di essere donna nel modo che si vuole. Dal fashion al beauty, un trend inarrestabile di empowering della donna che porta il mercato della bellezza alla creazione di prodotti di skincare e make up che rendano la vita più easy, che proteggano la pelle quando i ritmi diventano troppo serrati, che diano valore alle sfumature della femminilità e che forniscano tutto ciò di cui si ha bisogno in modo smart.
Anche la bellezza conosce una nuova generazione di femministe che vogliono essere se stesse senza compromessi, che vogliono vivere la loro vita, godersi la loro famiglia e impegnarsi nella loro carriera, con la sicurezza di avere al loro fianco prodotti dalle elevate performance, alleati che garantiscano risultati effortless, prodotti dei quali fidarsi ciecamente per essere in ogni momento delle wonder women e affrontare la giornata con la bellezza che si sceglie di mostrare, magari canticchiando: “Who run the world? Girls!