Dopo aver raggiunto la popolarità grazie a Summertime, Amanda Campana continua a brillare. Protagonista del thriller Suspicious Mind e premiata come Miglior Attrice Emergente, è pronta a conquistare il grande schermo con nuovi progetti come “Il corpo” di Vincenzo Alfieri
Amanda Campana è il volto fresco e carismatico che ha catturato l’attenzione del pubblico grazie al ruolo di Sofia, la migliore amica di Summer, nella serie Summertime di Netflix. Ma la sua carriera non si è fermata alla televisione: Amanda ha già dimostrato di avere la stoffa della star sul grande schermo, prendendo parte a film come Bastardi a mano armata e Il mostro della cripta, accanto a grandi nomi del cinema italiano. Nel 2024 è protagonista del film Suspicious Mind, che ha già presentato alla Festa del Cinema di Roma, e grazie al quale ha vinto il prestigioso Premio RB Casting come Miglior Attrice Emergente. La giovane promessa del cinema italiano è pronta a cavalcare l’onda attraverso splendidi nuovi progetti in arrivo, uno tra tutti il thriller Il Corpo, diretto da Vincenzo Alfieri, e la nuova serie Amazon Prime Costiera, attesa per il 2025.
In questa intervista esclusiva, Amanda ci porta dietro le quinte della sua rapida ascesa nel mondo del cinema e ci confida come sia riuscita a mantenere i piedi per terra nonostante il successo.
- Hai raggiunto una grande popolarità grazie al ruolo di Sofia in Summertime. Come ti sei preparata per interpretare un personaggio così sfaccettato e importante per la rappresentazione LGBTQ+?
Sofia è un personaggio al quale sono veramente legata, in primis perché è stato il mio primo ruolo e poi perché mi ha insegnato quanto sia importante e delicata e fondamentale la giusta rappresentazione di tutti sui nostri schermi. Diciamo che essendo stato appunto il mio primo ruolo, non avevo un metodo di preparazione ben definito, mi sono lasciata molto trasportare e sorprendere da ciò che succedeva, ci siamo aiutati molto sul set, siamo stati una bella squadra tra noi attori, registi e troupe.
- Nel 2021 hai partecipato al thriller Bastardi a mano armata. C’è stato un momento particolarmente sfidante durante le riprese? Come ti sei approcciata a un ruolo così diverso?
Bastardi a mano armata è stata una sfida molto divertente, venivo da ruoli completamente diversi se non quasi opposti ma è stato proprio questo il bello per me, anche se magari non troppo semplice. Diciamo che tante scene sono state abbastanza intense, tante scene violente, fisicamente sfidanti, tante riprese notturne, ma avevo ottimi attori al mio fianco con i quali ho stretto un bel legame e hanno reso tutto più semplice e divertente; per il resto, come faccio ancora oggi sul set, mi lascio molto trasportare, ascolto i miei sentimenti e quelli del mio personaggio e così, oltre allo studio, aggiungo una buona componente di istinto.
- Il film Il mostro della cripta è una commedia horror. Come è stato lavorare su un genere così particolare accanto a Lillo e sotto la direzione dei Manetti Bros?
Il mostro della Cripta, scritto dai Manetti Bros e diretto da Daniele Misischia è stato un progetto incredibilmente divertente, sia per la sceneggiatura piuttosto inusuale, sia perché il clima sul set era molto leggero; ovviamente c’è sempre stata professionalità e serietà durante le riprese, ma allo stesso tempo c’era quella leggerezza tipica della commedia, anche fuori dal set. Lillo quando arrivava illuminava tutto e tutti, è stato un piacere lavorare con lui, è una persona genuina e adorabile, sempre con la battuta pronta.
- Hai recentemente ricevuto il Premio RB Casting come Miglior Attrice Emergente per il film Suspicious Mind. Cosa significa per te questo riconoscimento?
Per me questo premio ha significato davvero tanto, sono molto grata alla giuria di RB Casting. Io mi reputo una persona a tratti insicura, ho spesso bisogno di conferme dall’esterno, soprattutto quando si parla del mio lavoro, e quale conferma meglio di un premio? Quasi non ci credevo; finalmente ho ricevuto la conferma dell’aver preso la strada giusta, dato che purtroppo spesso dubito di quello che faccio e delle mie capacità. È stato un bel sollievo e un grande incentivo a continuare e cercare sempre di dare il massimo. In più ha significato tanto anche il fatto di averlo preso per il film Suspicious Mind che ancora purtroppo non è disponibile alla visione per il pubblico ma spero lo sia il prima possibile perché ho davvero messo il cuore nella realizzazione di questo film e sono estremamente contenta del risultato, non solo del mio personaggio, ma proprio del progetto in generale.
- La tua carriera ti porta a essere spesso sotto i riflettori. Come ti prendi cura della tua pelle e quali sono i tuoi segreti di bellezza per mantenere un aspetto fresco e luminoso?
A dire il vero non ho segreti, solo buone abitudini che consistono in una skin care mattina e sera obbligatorie, anche non troppo lunghe e complesse, pochi prodotti e passaggi ma fondamentali, mai addormentata col trucco ancora sul viso e mai dimenticata la crema idratante o la protezione solare. Poi devo essere sincera, io mi prendo molta cura della mia pelle, ma c’è anche una buona dose di fortuna genetica.
- Quali sono i prodotti beauty che non possono mai mancare nella tua borsa?
Come dicevo, non lascio mai a casa una crema idratante, magari con SPF almeno 30, un idratante labbra e magari anche un gloss, fa molto ridere la mia borsa perché a volte mi dimentico di metterci dentro cose fondamentali come i documenti, ma sicuramente ci troverò dentro almeno 3-4 prodotti labbra.
- Quali sono le tue più grandi passioni oltre la recitazione a cui non potresti rinunciare mai?
Una mia grandissima passione alla quale non rinuncerei mai è lo sport, la pole dance in particolare. Ho scoperto lo sport per il benessere mentale oltre che fisico solo da qualche anno, prima per me lo sport era più che altro un dovere, l’ho sempre trovato abbastanza divertente ma era comunque qualcosa di necessario solo per tenermi in forma, da fare anche controvoglia. Ora ho scoperto quanto sia fondamentale per me e la mia salute psicofisica, a volte ne parlo sui social perché spesso parlando di queste cose si può anche aiutare qualcun e sensibilizzare su alcuni temi delicati. La pole mi ha aiutata in momenti molto pesanti e sono riuscita a migliorare anche il rapporto come me stessa e col mio corpo.
- Sappiamo che segui una dieta vegana e hai a cuore l’ambiente e gli animali. Ci racconti come ti sei approcciata per la prima volta all’attivismo ambientale e in cosa consiste la tua dieta?
In realtà sono vegetariana, sono stata anche vegana, a casa mia spesso mangio vegano ma non sono ancora pronta ad una dieta completamente vegetale anche se è quello a cui aspiro. Purtroppo, però, un po’ per comodità, un po’ perché ho sofferto di dca e ho un rapporto delicato col cibo, ancora è un passo che non sono riuscita del tutto a fare. Però anche questo è un messaggio che mi piace dare, spesso si pensa che le cose si debbano fare solo al 100% altrimenti siano completamente inutili; io penso che a volte uno debba fare quello che può e basta, e soprattutto la retorica del “tutto o niente” è dannosa, perché allontana le persone da qualcosa che magari in modo più ristretto potrebbero fare. Ad esempio, se qualcuno riesce smettere di mangiare carne ma non il pesce, va bene, per il momento ha eliminato almeno una delle due e magari col tempo riuscirà ad eliminare anche l’altra, ma a volte si critica quasi più questo che una persona che invece decide di continuare a mangiare entrambi perché semplicemente ignora il problema. Ad ogni modo io sono vegetariana da 11 anni forse perché ho sempre avuto un forte senso etico e non ho mai voluto mangiare animali fin da piccola, poi crescendo ho trovato che smettere di mangiarli fosse la soluzione migliore per loro, per me e per l’ambiente.
- Ti piace sperimentare con il trucco? C’è un look particolare che ti fa sentire più sicura di te?
Io adoro sperimentare col make-up, prima di fare l’attrice ho fatto la truccatrice per qualche anno, penso che il make-up sia il modo più divertente e rilassante per prendermi cura del mio aspetto prima di uscire di casa. Amo matchare il mio stato d’animo al mio make-up, e mi piace che, anche attraverso quello, io possa esprimere la mia personalità o il modo in cui voglio sentirmi e vedermi quel giorno. Non ho un solo trucco di base che faccio che mi faccia sentire sicura probabilmente ne ho una buona decina.
- Nel tuo lavoro, il make-up è spesso una parte fondamentale della preparazione di un personaggio. Come influenzano il trucco e la cura della pelle la tua interpretazione?
Per me è molto importante che il make-up sia in linea col personaggio, sono abbastanza puntigliosa su questo, forse appunto per il mio passato da make-up artist, però si, ho sicuramente un’attenzione in più per quell’aspetto. Penso sia anche importante sentirsi a proprio agio di fronte alla macchina da presa, e la giusta cura della pelle e il giusto make-up possono contribuire a fare sì che sia più facile sentircisi.
- Cosa significa per te la bellezza? È qualcosa che va oltre l’aspetto fisico?
La bellezza per me è un concetto infinitamente vasto, anzi, farei meglio a dire che esistono infiniti concetti di bellezza. Non mi sono mai reputata una persona che ama il bello “oggettivo”, ho sempre visto la bellezza nei dettagli o al contrario nell’insieme. Reputo bella una cosa che mi fa sentire bene, una cosa che mi attrae, che mi ricorda qualcosa di piacevole. Forse ciò che reputo bello, è semplicemente qualcosa che mi trasmette un’emozione positiva.
- Ci sono donne, sia nel mondo del cinema sia nella tua vita personale, che consideri un’ispirazione per la loro bellezza e autostima?
Non saprei nemmeno elencarle da quante sono, sono femminista e mi viene naturale supportare le donne che mi circondano. Vedo la forza di mia madre, delle mie nonne, delle mie zie e delle mie amiche e delle mie colleghe, e vedo bellezza nella loro forza; del resto è un mondo fatto a misura d’uomo, per le donne è sempre un po’ più faticoso. Per questo amo le donne che si fanno sentire, che non si lasciano zittire, che non rientrano per forza in un codice, anche quelle che hanno semplicemente voglia di viversi la vita senza dover dare conto a schemi o aspettative. Per me un grande esempio di ciò che è il femminismo è Fleabag, per quanto la protagonista si definisca una cattiva femminista, è tutto molto reale, condivisibile, la sua vita imperfetta, fatta di volontà e doveri, di sesso e amore e repressione, di voglia di libertà ma anche di accudimento; Phoebe Waller Bridge mi ha rubato il cuore con questa serie.
- Come mantieni un equilibrio tra le aspettative del mondo dello spettacolo riguardo la bellezza e il rimanere autentica verso te stessa?
Semplicemente faccio una fatica immensa, a volte è un equilibrio talmente fragile che lo perdo. A volte sento che essere fedele a me stessa e al modo in cui vorrei vedermi e vivere, mi renda quasi ingrata verso il mio lavoro. Come se la mia vita dovesse girare attorno ad esso, come se fosse un mio obbligo morale quello di fare ciò che mi farebbe lavorare di più in questa società, ad esempio non ingrassare, non mettere su muscoli, non “lasciarmi andare”, non invecchiare, essere sempre “femminile”, aggraziata e sorridente. Mi sento in colpa quando provo a mettere dei paletti tra me e il mio lavoro; quando non mi sento disposta a cambiare il mio corpo, o anche solo i miei capelli per un lavoro. Per alcuni attori o attrici magari queste cose possono essere assolutamente normali, necessarie, fa parte del lavoro del resto. Però per me è veramente tanto difficile riuscire a fare pace poi col mio corpo e con le mie insicurezze. Ad ogni modo il mio equilibrio cerco di mantenerlo con tanto lavoro su me stessa e tanta terapia, perché alla fine non c’è giusto o sbagliato, c’è solo da capire che cosa siamo disposti a fare e quali sono i nostri limiti.