Ha una risata travolgente, Giulia Stabile, che ad ascoltarla ti mette il buon umore come solo una bella giornata di sole sa fare. Ventun’anni, romana, simbolo di una generazione che più di ogni altra è il tentativo di essere quel che si vuole e si ama, senza bisogno di etichettarsi o definirsi, Giulia è stata la prima ballerina donna ad aver vinto il programma Amici di Maria De Filippi. Da lì una rapidissima scalata al successo, che l’ha portata a guadagnarsi il favore di un pubblico sempre più ampio e affiatato, ormai affezionato non solo al suo talento, ma soprattutto alla sua genuinità.
Noi abbiamo avuto il piacere di farle qualche domanda e farci raccontare com’è riuscita a trasformare le sue insicurezze e fragilità in punti di forza per riuscire a realizzare il suo sogno, perché “è importante ricordarsi da dove si è partiti”.
Ballerina ma anche conduttrice, chi è oggi Giulia?
Mi sento sicuramente più ballerina, il ruolo di conduttrice a Tú sí que vales è stata un po’ una sorpresa, in realtà non mi sento tale. Allo stesso tempo, però, non l’ho sentito come un qualcosa tanto distante da me, è stato tutto molto spontaneo e divertente. Non è un lavoro che sento mio ma proprio perché quando lo faccio non sento di star lavorando, lo vivo in maniera molto naturale e genuina.
Una rapidissima scalata al successo. Te lo aspettavi?
Assolutamente no, sono una persona abbastanza pessimista ma lo faccio anche un po’ per me stessa in modo tale da sentirmi ancora più felice quando qualcosa va bene. So che è una visione sbagliata, però vedere le cose con un occhio sempre un po’ negativo mi aiuta a farmi godere di più ciò che di bello accade.
Sei riuscita a conservare quella parte di te un po’ “bambina”?
Si, quella è e sarà sempre qui. Non se ne andrà mai, e di questo sono contenta. Sono maturata e cresciuta tantissimo negli ultimi anni ma credo che in generale quel lato bambino faccia parte di ognuno di noi. C’è chi magari lo sente meno ma questo non significa non l’abbia dentro di sé. Semplicemente bisogna trovare qualcosa che riesca a tirarlo fuori.
Cos’è la bellezza nel mondo della danza? È giusto parlare ancora di “corpi perfetti o adatti”?
Personalmente sono contraria al fisico perfetto per un ballerino. Ci sono sicuramente stili, come la danza classica, che richiedono determinate caratteristiche fisiche: un corpo molto magro senza tante curve, gambe lunghe, bel piede. Ma ci sono anche tanti altri stili che invece non le richiedono, chiaramente dipende dalla specifica situazione, ma all’estero, ad esempio, non è una priorità. Io sono stata “fortunata” da questo punto di vista perché ho quelle caratteristiche che richiede ancora oggi a volte la danza, ma c’è chi purtroppo non le ha e solo per questo motivo non ha occasioni, nonostante ci sia talento e impegno, e questo a mio avviso non è giusto.
Come evitare che la ricerca della perfezione diventi un’ossessione?
Credo che il problema principale sia relativo al fatto che c’è tantissima gente in giro che sente sempre il bisogno di dire la propria. Sono ovviamente liberissimi di farlo ma, nel momento in cui si decide di esprimere la propria opinione, bisogna sempre tenere a mente che dall’altra parte c’è una persona. Ancora oggi io ricevo tantissimi insulti, sull’aspetto fisico principalmente. So bene che devo fregarmene ma non è sempre facile perché leggere certe cose fa venire fuori le paranoie e le insicurezze che sono dentro di me.
E tu invece che rapporto hai con il tuo corpo?
Cerco di prendermene cura, non solo della parte fisica ma anche e soprattutto di quella psicologica. Ho iniziato un percorso con una terapeuta ormai due anni fa, ma al momento non sto riuscendo a proseguirlo perché mi è difficile trovare il tempo tra i vari impegni lavorativi. Tuttavia, cerco sempre di fare attenzione a come sto, di prendermi cura della mia salute mentale. Tante volte capita magari di sentirci sbagliati ma non c’è nessun problema e parlarne aiuta tanto. In generale, sto cercando di mangiare meglio, perché quest’estate mi sono data alla pazza gioia (ride). Per il lavoro ho bisogno di un fisico che mi stia dietro, non tanto per il peso o l’estetica quanto per la salute. Mi sono rimessa a regime, ecco, per stare bene. Per il resto riesco ad accettarmi, anche nelle mie imperfezioni.
Sei stata vittima di bullismo. Che consiglio senti di dare a dei giovanissimi che magari oggi stanno vivendo la stessa cosa?
Per fortuna questa domanda mi viene fatta molto spesso, perché è importante parlarne, e io nel mio piccolo provo a dare ogni volta un consiglio diverso. Probabilmente il bullismo è una cosa che purtroppo non morirà mai, come la cattiveria della gente che a volte può essere davvero crudele. Quello che mi sento di dire a chi sta attraversando un periodo del genere è di non rimanere soli, di non isolarsi e chiudersi ma al contrario di parlarne.
Per chi invece sa di un amico, conoscente che sia, che sta affrontando questo grave problema, di non “difendere” solamente nel momento esatto in cui viene fatta la cattiveria, ma in generale di stare vicino sempre a chi subisce. Poi penso che già solo il fatto di sentir parlare qualcuno che ha sofferto per la stessa cosa ma che è andato avanti ed è riuscito a lottare e ottenere ciò che sognava, possa in qualche modo aiutare. Ci sono arrivata con il tempo a capirlo. Quando ero nella scuola di Amici inizialmente volevo nascondere tutto, perché pensavo fosse un mio problema, una cosa di cui dovessi vergognarmi io. Non è così ovviamente. È importante ricordarsi in questi casi che la colpa non è nostra.
Il prodotto beauty al quale non potresti mai rinunciare?
Devo essere sincera, io sono una grande appassionata di creme e maschere quindi ti direi una bella maschera rigenerante, di quelle che si fanno nei film con tanto di cetrioli sugli occhi (ride). Adoro farle dopo una lunga giornata, mi rilassano. Per quanto riguarda il make-up, forse non potrei mai fare a meno del blush, anche perché mi riporta ai ricordi d’infanzia. Quando ero piccola, mentre me lo metteva sulle guance, mia madre mi diceva sempre: “un po’ di salute, un po’ di salute”.
Un tuo pregio e un tuo difetto.
So mantenere benissimo i segreti degli altri, puoi dirmi ora una cosa e stare sicura che anche tra cinque anni non l’avrà saputa nessuno. Al contrario, sono una frana a mantenere i miei, non so tenermi nulla!
E un tuo segretissimo guilty pleasure?
Non so se sia proprio un guilty pleasure ma adoro mangiare il dolce prima del salato. Ogni volta che mi capita di dirlo, la persona che ho davanti fa sempre una faccia strana.
Con chi sogni di poter danzare un giorno e dove?
Il sogno nel cassetto da sempre e per sempre è danzare al fianco di Rosalía, mi piacerebbe tantissimo poter ballare per lei un giorno.
Cosa ti aspetti dal futuro?
Spero innanzitutto di rendermi orgogliosa, che è una cosa che non faccio spesso. Ho bisogno di fermarmi e guardare indietro per sentirmi fiera, ma è un aspetto su cui sto lavorando tanto per me stessa, perché capita a volte di buttarmi giù davvero per cavolate. Basta che un giorno io balli male e mi faccio cadere il mondo addosso. Mi auguro poi di vedere il mio futuro pieno di piccoli traguardi, quei traguardi che sappiano rendermi fiera una volta raggiunti. È importante ricordarsi da dove si è partiti per rendersi conto dove si è arrivati, ti dà anche una carica e una forza in più.
Che posto occupa l’amore?
Sono una persona che ama tanto, che riesce a dare amore in qualsiasi situazione, e tutte le persone che mi stanno accanto lo sanno. Sento che l’amore è un qualcosa che fa sempre parte di me e che riesce sempre a uscire fuori in qualche modo. Penso di essere una persona ricca d’amore e forse proprio per questo non riuscirei nemmeno a classificarlo in un punto preciso perché è sempre dentro di me.