WOMEN IN THE INDUSTRY!

Fotinì Peluso, Angelica, Cecilia Bertozzi e Youaremylemonade sono le nostre donne del mese. Le abbiamo incontrate per farci raccontare le ultime novità, tra sogni nel cassetto che si realizzano e un luminoso futuro ancora tutto da scrivere!

 

FOTINÌ PELUSO
il suo nome in greco significa “luminosa”, tra le attrici più promettenti del cinema italiano e Local Ambassador Italia di Chanel.

Madrelingua greca, parli l’italiano e il francese, vivi a Parigi. Dove ti senti davvero a casa e cosa significa per te avere diverse radici?

Casa è dove si trova il cuore, e in questo momento il mio è a Parigi. Roma è casa dei miei genitori, piena di ricordi d’infanzia, ma non la sento mia. La Grecia, invece, la associo sia ai ricordi di quando ero piccola sia a momenti di svago e divertimento.

Ci hai conquistato nei panni di Nina nella serie targata Netflix Tutto chiede salvezza. È in arrivo la seconda stagione, cosa dobbiamo aspettarci dal tuo personaggio?

Quando mi hanno comunicato che avremmo girato la seconda stagione ho provato una gioia immensa, ma anche un po’ di preoccupazione dato il grande successo riscosso con la prima. Sono molto contenta di come abbiamo lavorato, credo che ognuno di noi abbia dato il meglio. Rispetto alla prima stagione c’è stato uno studio molto più approfondito sui personaggi e non solo sulla tematica della salute mentale. Avrà più spazio anche la componente sentimentale.

Di recente, invece, ti abbiamo vista in Dieci minuti. Com’è stato lavorare in un cast di sole donne? 

Mi ha inorgoglito tanto prendere parte a questo film insieme a donne che già stimavo moltissimo, da Margherita Buy a Maria Sole Tognazzi che sono per me dei pilastri. Dieci minuti viene identificato come un “film femminile”, io invece non lo definirei tale perché i temi trattati sono universali: si parla di rottura, di crisi esistenziali, della conquista della felicità, di rinascita. Riprendendo ciò che dice sempre Maria Sole, la regista, il film è volto a proporre agli uomini di immedesimarsi nelle donne.

Sei Local Ambassador Italia di Chanel, come descriveresti il vostro rapporto? 

Anche questo mi rende molto fiera. Chanel è un brand immenso e con un’enorme e importante tradizione. Inoltre, mi hanno accolta a braccia aperte. Quando sono arrivata in Francia e ho cercato di integrami nel mercato, mi sono sentita subito a casa con loro. Ho incontrato tantissime persone generose, condiviso cene con ospiti con un background personale gigante, e trovo che sia per me una grande ricchezza. Sono fiera di poter far parte di un brand che pone la donna al centro, come persona indipendente e soprattutto imprenditrice di se stessa. 

Un regista con il quale sogni di lavorare.

Te ne dico 4. Tra gli italiani, Garrone; poi chiaramente Sofia Coppola per la delicatezza che ha nel trattare determinate tematiche; Xavier Dolan che ha una sensibilità infinita e infine – sarò di parte – Yorgos Lanthimos!

 

ANGELICA
Sconosciuti superstar è il suo ultimo album, in cui suoni vintage e contemporanei regalano emozioni autentiche che parlano a tutti.

Quando hai capito che stava per arrivare il tuo terzo album? 

Da Sconosciuti superstar, che ha dato poi il titolo all’album. Questa canzone è stata il mio faro. Da lì ho iniziato a scrivere il disco, ci ho messo tre anni, iniziando durante la promozione del mio album precedente. Alcune canzoni sono rimaste fuori. 

Vivi a Bologna respirando arte. Come intendi la collaborazione musicale? 

Mi piace molto collaborare, ma partendo da cose che ho già creato io. Scrivo e arrangio da sola, ma riconoscendo i miei limiti tra ciò che immagino e ciò che effettivamente viene fuori, mi piace coinvolgere altre persone per portare a compimento la mia visione o eventualmente cambiare direzione. Quando coinvolgi altre menti, arriva sempre aria fresca. La cosa bella è che collaboro con amici: invece di bere un caffè al bar, lo facciamo in studio.

C’è in quest’album la tua storia tra le note? 

In questi ultimi anni ho imparato molto l’arte dell’ascoltare, prima ero più distratta. Ascoltando con il cuore aperto invece ho immagazzinato anche le esperienze di altre persone, facendole mie. Per cui in alcuni passaggi non parlo solo di me. Le prime canzoni le ho scritte perché ero molto arrabbiata, ma non ho voluto fare un album triste. Ho bilanciato argomenti pesanti con produzioni ricche di leggerezza, sono riuscita a tirare fuori la mia malinconia in maniera dolce.

 

CECILIA BERTOZZI
Versatilità, umiltà e dedizione. Come nasce una stella.

Hai fatto tantissima gavetta, dal teatro al cinema, fino alle serie tv. Passione per lo studio o voglia di fare tutto?

Mi sono tenuta aperta entrambe le strade, fondamentalmente perché mi piace tutto e perché non so decidere. Sono un po’ kamikaze nel senso che so quello che mi piace fare, che è recitare, ma alle volte mi piace anche vedere che cosa la vita mi propone

Ti abbiamo vista in commedie come Odio il Natale ma anche nel film drammatico Comandante di Edoardo de Angelis. Ma qual è il genere che preferisci?

Penso che dipenda dai diversi momenti della vita. Mi piace cimentarmi in entrambi ma soprattutto scoprire il mio personale modo di farlo.

Hai lavorato, tra gli altri, con Favino e Stefano Accorsi, che sono considerati due dei più grandi del cinema italiano. Cosa hai imparato in più sul set?

Con Favino, purtroppo, abbiamo condiviso il set solo per una settimana perché la mia parte non lo coinvolgeva direttamente. Ma ho chiaramente potuto notare che è un grandissimo professionista, con grandi responsabilità verso il cinema italiano, proprio come Accorsi. Sono stati entrambi estremamente gentili, equilibrati e calmi nel loro approccio con gli altri sul set. Hanno dimostrato una grande lucidità, sanno esattamente cosa sta succedendo e cosa devono fare. Anche quando non sono sicuri, fingono di esserlo. Si comportano come veri protagonisti, consapevoli che tutti sono lì per loro, ma anche che loro sono lì per garantire che il lavoro vada bene e che il risultato finale sia eccellente. Stefano, in particolare, mi ha fatto sentire ben accolta sul set e nel suo spazio di lavoro. È stato umile ma presente, trovando un equilibrio che gli è proprio. Sono molto appassionata e quando vedo qualcuno disposto a parlare con me, faccio molte domande e osservo molto. Ogni persona con cui lavori ti insegna qualcosa, e se vai sul set con questa mentalità, impari sempre qualcosa di nuovo.

Hai appena vinto il premio David di Donatello ‘Rivelazione Italiana’, come lo vivi?

È stato un enorme onore, in realtà non avevamo nemmeno capito che fosse un vero e proprio premio poiché era la prima volta che istituivano questa nuova categoria. Grazie al premio, sono riuscita a ottenere un po’ più di visibilità, che credo fosse lo scopo principale: aiutare noi giovani a ottenere qualche opportunità in più. Al momento sto facendo alcuni provini e sto ricevendo più attenzione rispetto a prima del premio. 

 

YOUAREMYLEMONADE
All’anagrafe Francesca Busi. 630 mila followers su TikTok, tra i suoi format più famosi Che cazzo mi metto e le recensioni dei red carpet nazionali e internazionali.

Dal primo video su TikTok nel 2021 ad importanti collaborazioni con brand quali Valentino, Lancôme e Nuxe. Tutto programmato o un caso?

Devo dire che è nato tutto in modo spontaneo e poi ci ho costruito su. Ho 29 anni e prima lavoravo come social media manager, quindi ho comunque un background nell’ambito social, non ci sono finita per sbaglio.

Ma quando esci di casa, non hai mai timore di sbagliare outfit? E quando hai sfilato sul red carpet del Festival di Venezia?

Un po’ d’ansia c’è. Al Festival, per esempio, mi sono impegnata molto. Mi è anche capitato il contrario, ovvero di ricevere messaggi nei quali mi dicevano “abbiamo paura a criticarti”, per non andare contro quello che avevo scelto io. In generale, non faccio particolari prove di abito, di solito mi focalizzo su un pezzo, un dettaglio che mi piace e poi ci gioco intorno.

A parte le Kardashian, quali sono i personaggi dello star-system che preferisci commentare e perché?

I Beckham, senz’altro, e la famiglia reale inglese: piacciono o non piacciono, ci danno sempre molti contenuti di cui parlare. 

Qual è il tuo sogno nel cassetto ad oggi?

Il mio percorso lavorativo precedente è stato pieno di alti e bassi, ora invece sono in una piacevole zona di comfort in cui mi sto godendo il momento. Vediamo cosa succederà, un passo alla volta.

 

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