Dove lancia la campagna “Il costo della bellezza”

Il costo della bellezza è la nuova campagna di sensibilizzazione lanciata da Dove in collaborazione con Cittadinanzattiva e Social Warning. Lo scopo della campagna è quello di dare sostegno ai giovani che usano i social media e che ogni giorno si imbattono in messaggi dannosi.

Anche se gli adulti sono abituati a vedere modelli di bellezza tanto perfetti quanto irraggiungibili, gli stessi rischiano di minare il benessere e l’autostima dei giovani che non hanno i giusti strumenti di difesa.

L’obiettivo de Il costo della bellezza è un progetto di sensibilizzazione pubblica con lo scopo di avviare un percorso formativo nelle scuole che educhi all’uso consapevole dei social media per renderli un posto sicuro per le nuove generazioni.

Lo scopo della campagna Il costo della bellezza

La petizione, disponibile su change.org, chiede l’inserimento di un percorso educativo specifico e approfondito sull’uso consapevole dei social media nelle scuole primarie e secondarie.

Sarà inoltre fondamentale il ruolo che ricopriranno docenti e famiglie una volta che verrà avviato il percorso formativo. Per questo motivo è importante la formazione di entrambe le figure, affinché gli obiettivi di educazione digitale trovino coerenza tra casa e scuola.

Dove per il sociale

Dal 2004 Dove si impegna da oltre 20 anni a favore del benessere psico-fisico delle nuove generazioni attraverso il Progetto Autostima.

“Dove si impegna da tempo per portare un cambiamento positivo nella nostra società e nella percezione del concetto di Bellezza, andando oltre gli stereotipi e valorizzando l’autenticità di ogni persona. Ancora oggi, Dove continua a riscrivere la bellezza anche all’interno dei social media, luogo in cui la standardizzazione della bellezza è diventata un filtro attraverso il quale guardiamo il nostro volto”, dice Ugo de Giovanni, General Manager Personal Care Unilever. “I dati dimostrano che gli standard di bellezza tossici promossi online stanno danneggiando la salute mentale dei nostri ragazzi. Un messaggio tossico può portare a disturbi psico-fisici più profondi, fino ad assumere tratti patologici. Questo circolo va spezzato giocando d’anticipo, puntando su educazione e sensibilizzazione”.

La partnership con Cittadinanzattiva e Social Warning

Cittadinanzattiva ha aderito con entusiasmo a questa campagna alla quale vogliamo contribuire in maniera importante con la realizzazione dello sportello telefonico di tutela, informazione ed empowerment per i più giovani e per le loro famiglie e con la diffusione della petizione presso i cittadini, le istituzioni e le scuole, per chiedere che l’educazione civica diventi sempre più uno spazio di formazione ed informazione per l’uso consapevole dei social media”, dichiara Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva.

“Siamo consapevoli che i giovani passano sui canali social una media che va da 2 a 4 ore al giorno, nel 40% dei casi, mentre per il 44% il tempo è illimitato. Ciascuno di noi è responsabile dei comportamenti che ha sul web e dell’impatto che questi possono generare sugli altri. Diventa quindi importante regolamentare l’insieme di diritti e doveri del mondo digitale, ed educare i giovani, a cominciare dall’ambiente scolastico”, dichiara Davide Dal Maso, Fondatore di Social Warning – Movimento Etico Digitale. “Quest’anno, metteremo a punto degli incontri dedicati ad alunni, insegnanti e genitori. In queste occasioni si parlerà di autostima e consapevolezza di sé e del proprio corpo, partendo dalle possibili insidie (e risorse) del mondo virtuale e dagli strumenti guida per farne un uso consapevole”.

Aurora Ramazzotti madrina di Il costo della bellezza

A supporto della campagna sarà Aurora Ramazzotti, che da anni affronta in prima persona contro i leoni da tastiera.  “L’importanza di iniziative come questa sta nel fatto che aiutano a non arrenderci e a sentirci soli. Ogni giorno, ognuno di noi, sui social ha a che fare con modelli di bellezza, messaggi sbagliati, commenti semplicemente non più tollerabili. So cosa significa, ho dovuto fare, mio malgrado, un grande lavoro su me stessa di consapevolezza, un lavoro che non finisce mai e che è fatto di tanti piccoli passi. E non è una cosa che riguarda solo me. Mi ha sempre colpito quante persone hanno condiviso con me questo stesso disagio, e chi ha una visibilità, chi tutti i giorni si espone sui social, credo abbia anche una responsabilità per fare in modo che si possa tracciare finalmente una strada nuova”.

No Comments Yet

Comments are closed

Mostra social
Nascondi social