Filippo Manucci di Intercos e la vera forza del beauty Made in Italy

Filippo Manucci, Business Unit Skin, Hair, Personal Care and Fragrances Senior global vice-president di Intercos, racconta l’azienda fiore all’occhiello del Made in Italy e che tutto il mondo ci invidia. “Questa è un’azienda nata pensando al futuro. Un’azienda imprenditoriale tende a investire di più nei momenti di maggiore incertezza perché sa che i benefici, a crisi finita, saranno elevati. Quello che conta ora è cercare di avere una visione in prospettiva, far circolare idee e non disinvestire, per arrivare pronti quando tutto questo sarà finito, perché evidentemente finirà. Il nostro vantaggio è un network globale di laboratori e reparti tecnici che ha fatto sì che, nemmeno per un attimo, abbiamo fermato i nostri progetti. Non abbiamo mai avuto un atteggiamento “wait and see”, anche perché i nostri clienti hanno una voglia matta di riprendere il loro business e l’hanno già fatto nella maggior parte dei casi”.

 Filippo Manucci , Intercos,  la ricerca e l’anticipo dei trend 

In che modo il Covid19 ha impattato sul mercato?

Il Covid19 evidentemente ha provocato uno sconvolgimento che a oggi penso sia ancora molto difficile stimare sia in termini di impatto economico sia sociale. Però è evidente che aziende come Intercos, che hanno fatto della ricerca il proprio cavallo di battaglia, non si sono fermate. È chiaro che questo ci ha portati a rivedere le nostre posizioni. Abbiamo immaginato l’impatto del virus sulle abitudini quotidiane. Per fare degli esempi: come saranno i packaging? Come sarà l’utilizzo dei tester domani e la gestualità nell’utilizzo di cosmetici e make-up? Evidentemente ricerca e sviluppo lavorano a stretto contatto con quello che è il marketing e il mondo del design perché lì, forse, in tema di igiene e manipolazione, tra i cambiamenti più evidenti.

Le persone hanno cambiato le proprie abitudini di consumo e acquisto di make-up. Si è persa la parte ludica esperienziale: andrà a discapito del mercato?

Questa è una previsione che non sono in grado di fare. Ma io sono un inguaribile ottimista e credo che con nuove modalità, lentamente ritorneremo alle nostre abitudini magari con un’evoluzione. Un segmento come il make-up non può prescindere da un’esperienza sul punto vendita fisico, soprattutto per tutto quello che è il mondo del colore. Le donne non ci rinunceranno, semplicemente nel breve periodo, dovremmo trovare nuove modalità più rassicuranti per il consumatore.

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