Semplicemente radiosa. Cate Blanchett sarà la vera protagonista della Biennale di Venezia…
«Quando dici sì ti si aprono delle porte, puoi cogliere delle opportunità inattese. So che sembra un cliché, ma dire sì all’amore è un modo positivo di vivere la vita».
Queste parole le confidava l’iconica Cate Blanchett alla nostra direttrice Luisa Micaletti che la intervistava per le pagine di POSH magazine in occasione della campagna Armani Sì, la fragranza ode alla femminilità moderna di cui è testimonial. Una donna elegante. Anzi elegantissima. Attrice fra le più celebri e riconosciute al mondo. Vincitrice di due premi Oscar per le sue interpretazioni nei film Blue Jasmine e The aviator. La sua grazia, il suo stile e la sua identità. In una sola parola, il suo talento, splendono costantemente. Ancora di più oggi che è stata nominata presidente della Giuria internazionale alla 77esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (2 – 12 settembre 2020). Concorso che assegnerà il Leone d’Oro per il miglior film e molti altri premi ufficiali.
Cosa dice Cate Blanchett sulla sua nomina alla Biennale di Venezia:
“Ogni anno attendo la selezione di Venezia e ogni anno essa risulta sorprendente e notevole. Venezia è uno dei festival di cinema più suggestivi al mondo – una celebrazione di quel mezzo provocatorio e stimolante che è il cinema in tutte le sue forme. È un privilegio e un piacere essere quest’anno presidente di giuria”.
Cate Blanchett è un’attrice internazionalmente acclamata e pluripremiata, nonché produttrice, filantropa e attiva protagonista della comunità artistica.
Nella sua carriera ha ricevuto numerosi premi per avere valorizzato i ruoli femminili nella cinematografia. Tre premi Bafta, due Oscar, tre Golden Globe, una Coppa Volpi e numerose altre nomination. Cate Blanchett è altrettanto riconosciuta in ambito teatrale avendo diretto la Sydney Theatre Company in qualità di co-direttore artistico e CEO per sei anni, insieme a suo marito Andrew Upton. Per i suoi ruoli teatrali è stata nominata per un Tony e premiata con l’Ibsen Centennial Commemoration Award.