Dieta senza glutine anche se non si è celiaci?

In questi ultimi tempi, quella di seguire una dieta senza glutine anche se non si è celiaci è diventata una vera e propria moda. Riguardo a quest’insana tendenza (nata per un fattore puramente dietetico a quanto pare), i medici non hanno alcun dubbio: eliminare il glutine in assenza di una diagnosi certa di celiachia è altamente rischioso per la salute.

Solo l’1% della popolazione mondiale è celiaca, mentre il 30% agisce come se lo fosse. Il boom della dieta gluten-free ha preso piede in Occidente, stimolando indubbiamente oltre un milione di dollari. Secondo “The Guardian”, nel Regno Unito solo nel 2015, sono stati venduti il doppio dei prodotti senza glutine rispetto all’anno precedente. Ma attenzione, come vedremo in seguito, questo cambio radicale di alimentazione è spesso associato ad effetti secondari dannosi.

A proposito della dieta senza glutine anche se non si è celiaci, un team di ricercatori dell’Università di Harvard, ha recentemente pubblicato i risultati di alcuni studi.

Le ricerche in questione, mostravano un collegamento tra dieta senza glutine e predisposizione al diabete di tipo 2.

Ad oggi questa malattia metabolica, colpisce circa 400 milioni di persone in tutto il mondo, ma secondo gli esperti, entro il 2040 il numero di interessati sarà già di 642 milioni.

I non celiaci che seguono una dieta senza glutine rischiano inoltre di essere (per così dire) “marchiati a vita”. A tal proposito durante un’intervista, la D.ssa Francesca Evangelisti si è così espressa:“Sembra che la sottrazione completa del glutine possa essere legata all’insorgenza di eventuali intolleranze e/o allergie nei suoi confronti, con seri problemi quando poi verrà reintrodotto. Questo avviene poiché o si decide a priori di non mangiare mai più glutine per tutta la vita o, quando si ricomincerà a mangiarlo, si potrebbero avere difficoltà nel metabolizzarlo”.

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